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Storia del Gioco d’Azzardo in Italia

Lo sviluppo delle strutture di gioco in paese italiano dimostra una combinazione singolare di eredita, patrimonio culturale e innovazione, intrecciata al fascino del gioco di fortuna.

L’azzardo si basa su radici radicate nella cultura italiana, risalente agli anni romani, quando i scommesse su dadi e bets facevano parte della quotidianita. I primi esempi di struttura di gioco, come locali adibiti al intrattenimento, si manifestarono nel Seicento. Il capoluogo veneto, nota per il suo spirito innovativo, allesti il primo spazio di azzardo pubblico al universo, il Ridotto, aperto nel anno 1638. Questa struttura ubicato nel Palazzo Dandolo, fungeva da centro per elite, imprenditori e proponendo un setting disciplinato per il scommesse. Il vocabolo “casino” deriva dall’italiano “casa”, significando un spazio ricreativo per intrattenimenti. La fama del locale Ridotto si diffuse rapidamente, catturando l’attenzione su cio che in epoca moderna definiremmo i gratorama di eccellenza, pur allora il nocciolo di regolamentazione fosse ancora distante. Il prestigio di capoluogo veneto si amplio, trasformando il azzardo un simbolo di classe e intrattenimento.

Pur con il successo iniziale del Ridotto, cesso di operare nel anno 1774 in seguito a preoccupazioni morali e di natura sociale delle amministrazione. Comunque, la cessazione non impedi la fervore degli popolo italiano per il azzardo. Nel decenni successivi, il gioco di fortuna evolvette, individuando alternative modalita in taverne e club privati, in molti casi sotto l’occhio vigile delle enti pubblici. Questo periodo della storia prova come il magia per i attivita ludiche fosse profondamente presente nella eredita italiana, pure in assenza di strutture ufficiali come i attuali spazi virtuali di gioco.